Bonus pubblicità: ecco come ottenere il rimborso!

L’Italia sta cercando di uscire completamente dalla crisi agevolando le imprese e nella Legge di Bilancio del 2018 è stato inserito il bonus pubblicità, ovvero una detrazione fiscale per tutte le spese pubblicitarie che l’azienda ha sostenuto nell’ultimo anno. Le detrazioni partono dal 75% dell’investimento fino ad arrivare al 90% se stiamo parlando di microimprese, startup e PMI Innovative. Ecco come richiederlo!

Il bonus pubblicità, approvato nell’ultima Legge di Bilancio, stabilisce che tutte le aziende che hanno investito in advertising su qualunque canale: TV, radio, magazine cartacei o online, hanno diritto a un rimborso del 75% dell’investimento sostenuto. Se poi a richiederlo è una PMI innovativa, una microimpresa o una startup, allora la percentuale sale al 90%. Nel dettaglio con il decreto:

  • È stato approvato il modello di comunicazione telematica, che deve essere presentato solo per via telematica, tramite gli strumenti messi a disposizione nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate.
  • Sono state decise le modalità per la richiesta del bonus pubblicità sull’apposita piattaforma del sito dell’Agenzia delle Entrate.

Il decreto riguarda separatamente le spese effettuate nel 2017 (dal 24 giugno fino al 31 dicembre) e quelle effettuate nel 2018. Costringendo alla presentazione di due richieste ben distinte tra il 22 settembre e il 22 ottobre 2018. Per quanto riguarda l’intero 2018, la dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti fatti dovrà essere presentata tra l’1 e il 31 gennaio 2019.

Come presentare la richiesta

La comunicazione e la dichiarazione sostitutiva sono da presentarsi esclusivamente in via telematica al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite gli strumenti messi a disposizione dal sito dell’Agenzia delle Entrate:

  • Da parte dei soggetti abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia delle entrate;
  • Se il richiedente fa parte di un gruppo societario, potrà utilizzare una delle società del gruppo (Articolo 3, comma 2-bis, del D.P.R. n. 322 del 1998);
  • Tramite gli intermediari abilitati indicati nell’articolo 3, comma 3, del D.P.R. n. 322 del 1998 (professionisti, associazioni di categoria, Caf, altri soggetti);

Nel caso in cui il credito sia pari o superiore a 150.000 euro, il richiedente sarà obbligato a rilasciare queste dichiarazioni:

  • Iscrizione negli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (per le categorie di operatori economici previste nell’art.1, comma 52, Legge 190/2016);
  • Aver indicato in “Elenco dei soggetti sottoposti alla verifica antimafia” i codici fiscali di tutti i soggetti da sottoporre alla verifica antimafia (art. 85 D. Lgs 159/2011).

Per conoscere il credito effettivo dovremo attendere l’accertamento degli investimenti effettuati nel 2017 e 2018, disposto dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria. Questi entro il 21 novembre 2018 creerà un elenco di tutti i soggetti richiedenti e la relativa percentuale di credito alla quale hanno diritto (in caso di insufficienza di risorse, che ammontano a 20 milioni di euro, verrà segnata una percentuale provvisoria) e l’importo teoricamente fruibile da ciascun soggetto dopo la realizzazione dell’investimento incrementale.

Marco MaioranoBonus pubblicità: ecco come ottenere il rimborso!

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