E-commerce: conviene averne uno aziendale?

Fino a quindici anni fa voler acquistare qualcosa significava: trovare un negozio (possibilmente in zona) che vendesse ciò che cercavamo, recarsi lì negli orari di apertura, cercare il prodotto tra gli scaffali e fare la fila in cassa. Ma ora lo shopping online è una delle attività più praticate in internet, soprattutto dopo il recente ingresso nel mercato globale di India, Messico e Cina. C’è quindi da chiedersi: conviene avere un e-commerce per la propria azienda?

Le statistiche

Il sito Statista.com ci viene in soccorso per rispondere a questa domanda, con il grafico che segue.

Abbiamo davanti la percentuale di transizioni online a livello globale, quantificate negli anni già trascorsi e stimate sia nel 2018, che negli anni a seguire fino al 2021. Come possiamo vedere, nel 2015 il 7.4% delle compravendite era effetturato tramite e-commerce, percentuale che sale a 8.7% (+1.3%) nel 2016 e al 10.1% (+1.4%) nel 2017. Si stima una crescita all’11.6% (+1.5%) nel 2018 fino ad arrivare al valore del 15.5% entro il 2021. Abbattere le distanze non è cosa da poco e in questo il commercio elettronico è riuscito al meglio, permettendo agli utenti di tutto il mondo di acquistare prodotti e servizi da qualunque angolo del globo semplicemente con qualche click.

Rimanere ancorati al vecchio concetto di compravendita non porterà alcun beneficio, sopratutto se consideriamo che anche il concetto stesso di negozio sta cambiando, così come quello di pagamento. Sempre più siamo spinti a pagare con carte di credito o bancomat, portandoci verso un maggior utilizzo delle monete digitali, anche incentivato dalla nascita di centinaia di criptovalute dedicate esclusivamente al commercio digitale. Questo progressivo cambio di prospettiva può essere accolto in due modi: c’è chi ne avrà paura, timoroso di vedere il proprio stile di vita rivoluzionato, e chi invece lo guarderà con un sorriso, pronto ad entrare nel nuovo mondo e a trarne tutti i benefici.

E tu, da che parte vuoi stare?

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