Dizionario del futuro: 23 nuove parole per le startup!

Ogni nuovo ambito lavorativo porta inesorabilmente alla creazione di nuove parole che si utilizzano nel gergo comune. Basti pensare a termini come “follow“, “like“, “post” o “social“, parole inglesi entrate di prepotenza nell’uso comune della lingua italiana. Ecco quindi il significato di 23 nuove parole usate nell’ambito delle startup che entreranno presto nel dizionario del futuro!

Il neonato sistema delle startup negli ultimi anni si è guadagnato una bella fetta di mercato ed ha attirato l’attenzione di grossi big di ogni settore. Vediamo allora una per una le ventitre nuove parole più importanti che formeranno il dizionario del futuro! Ovviamente ce ne sarebbero tante altre, ma abbiamo raccolto qui solo le più significative.

Alpha test – Si tratta di un primo test di conformità su un prodotto. Viene eseguito per scoprire e risolvere tutte le problematiche (o i bug nel caso di un software) legate all’uso che ne potrebbe fare il consumatore. Viene effettuato da esperti all’interno di un laboratorio, simulando un uso comune.

Angel – Termine utilizzato per indicare un investitore importante che permette a una startup di nascere o di rimanere nel mercato ed evitare il fallimento.

Beta test – Molto simile all’alpha test, è realizzato tramite dei consumatori reali in un ambiente reale e viene utilizzato anche per capire il gradimento del pubblico verso il prodotto. Un numero limitato di consumatori e di produttori ha accesso al prodotto e può utilizzarlo per restituire un feedback sulla qualità e fornire suggerimenti per il miglioramento.

Bridge loan – Letteralmente il “prestito ponte”, si tratta di un prestito a breve termine necessario all’azienda per accedere a nuovi round di finanziamenti (facendo quindi da ponte, ad esempio, tra Round “A” e “B”).

Burn rate o burning rate – Si tratta della velocità con cui un’azienda spende tutto il suo capitale. Una startup che punterà tutto sul lancio di un prodotto, costruirà infrastrutture e spenderà per avere una base di utenti, avrà un burning rate più alto rispetto ad una che consoliderà il proprio marchio in un secondo momento.

Buyout – Termine utilizzato per indicare una figura (un’azienda o un singolo) che acquista talmente tante azioni di una società, da prenderne il controllo, diventando l’azionista di maggioranza.

Chrun rate – Conosciuto anche come tasso di abbandono, è la percentuale di utenti abbonati che disdicono il proprio abbonamento entro un determinato periodo di tempo. Affinché un’azienda possa crescere, il tasso di acquisizione di nuovi clienti deve essere maggiore del churn rate.

Customer Acquisition Cost (CAC) – Si tratta della cifra necessaria da investire in marketing, pubblicità e vendite, che permette di acquisire un singolo utente.

Decacorns – Azienda il cui valore sul mercato ha superato i 10 miliardi di dollari. Uber, Airbnb, Pinterest e Dropbox sono esempi di aziende decacorns.

Disruptive – Azione riferita a una rivoluzione aziendale. Un effettivo cambio di impostazione di un prodotto, un servizio o dello stesso schema aziendale.

Dragon – Termine riferito a una startup che ha ricevuto un investimento di 1 miliardo di dollari in un colpo solo.

Fire sale – Termine utilizzato per indicare la vendita di un’azienda a un prezzo di mercato molto inferiore rispetto al normale, perché i fondatori non possono più sostenerne le spese per un qualunque motivo.

Gamify – Tecnica di marketing che prevede l’inserimento di termini riferiti normalmente al gioco, nel sistema. Punteggi, premi, gratificazione, incentivi e competizione sono alcune delle qualità che determinano il gamify.

Lean startup – Termine utilizzato per definire quelle startup nate con lo scopo di dimostrare il loro concetto di business, attraverso un prodotto o un MVP, nel minor tempo possibile.

Lifetime Value of a Costumer (LTV) – Si tratta del “periodo di vita” di un cliente, tramite un servizio ad abbonamento. Se ad esempio un cliente si è abbonato a un servizio da 9,99€ al mese per un anno (come ad esempio Spotify), il suo LTV sarà di 9,99 x 12 = 119,88€.

Minimum Viable Product (MVP) – Letteralmente “prodotto minimo vitale” è il termine utilizzato per definire una tecnica di sviluppo di un prodotto (o sito web), che viene creato e messo sul mercato con qualità sufficienti per soddisfare i primi clienti. Tutte le features che lo completeranno, arriveranno solo in un momento successivo, dopo aver ricevuto il feedback degli utenti. Tramite questa tecnica di sviluppo sono nati colossi come Google o Facebook.

Pivoting – Termine che deriva dalla parola “pivot”, ovvero “perno” e identifica quelle startup il cui modello di marketing iniziale non ha funzionato e si è preferito “fare perno” sul piano B. In questi casi la mission aziendale può rimanere la stessa, ma cambierà il tipo di marketing e di approccio al mercato.

Proof of Concept (POC) – Letteralmente “prova del concetto”. Si tratta del procedimento che dimostra che l’idea di una startup può funzionare per almeno un cliente.

Pro-rata rights – Letteralmente “diritti sull’investimento”. Si tratta dei diritti ai quali può ricorrere un grosso investitore di una startup. Tramite i pro-rata rights può infatti mantenere il diritto di investire nei round di finanziamenti successivi della stessa e mantenere il controllo sulla startup o su una parte delle azioni. Generalmente i pro-rata rights non vengono dati a tutti gli investitori, ma solo a quelli più grossi.

Ramen profitable – Temine utilizzato per indicare una startup che sta guadagnando abbastanza per coprire tutti i costi sostenuti, sia al livello di produzione che per tutte le persone che vi lavorano.

Round “A” – Il primo importante finanziamento aziendale di una startup, ottenuto da investitori privati, venture capitalist o tramite la vendita di azioni. Si riceve generalmente dopo che i fondatori hanno utilizzato il loro capitale iniziale per creare una dimostrazione del loro concetto di business ed hanno provato che è redditizio.

Unicorn – Piccola azienda, non quotata in borsa, che raggiunge il valore economico sul mercato di 1 miliardo.

Vanity metrics – Termine che su questo stesso blog abbiamo già utilizzato più volte. Sta a indicare una metrica che accresce l’orgoglio del gestore di un determinato profilo social. Ad esempio la quantità di like, follower, visite al profilo, etc… Tutti valori modificabili tramite il pagamento di alcune somme (su Instagram recentemente è stato fatto un giro di vite in proposito) e spesso utilizzati male dai fondatori di una startup per far vedere che hanno un seguito che invece non esiste.

Conosci altre parole importanti dell’ambito startup che vedremo presto nel dizionario del futuro? Allora commenta qui sotto!

Marco MaioranoDizionario del futuro: 23 nuove parole per le startup!

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