Fare personal branding: 5 consigli per partire

Ne abbiamo parlato la settimana scorsa: il personal branding è la promozione di sé stessi che ognuno di noi compie, anche inconsapevolmente, durante tutto il giorno. Ma per chi vuole promuovere il proprio prodotto personale, che sia un canale youtube, un blog o una start-up a suo nome, deve fare un passo in più e utilizzare una vera e propria strategia di marketing. Ecco quindi cinque consigli su come fare personal branding!

1 – Capire sé stessi

Per iniziare, la prima cosa da fare è capire in cosa si è bravi. Sappiamo cucinare? Giocare a una tipologia di videogiochi specifici? Siamo stilisti in erba o abbiamo un corpo da urlo super fotogenico? Qualunque sia la nostra qualità o passione, è su quella che dobbiamo puntare. Ma non concentriamoci solo sui lati positivi, siamo oggettivi su noi stessi e vediamo anche i nostri lati negativi.

Non fermiamoci a questo auto-test. Proviamo a metterci nei panni delle persone con cui andremo a lavorare e di chi vedrà il prodotto finito. Perché il pubblico dovrebbe seguire proprio noi? Che cosa offriamo di particolare rispetto ad altri nello stesso campo? Se riusciremo a rispondere a queste domande, potremo iniziare a personalizzare veramente il nostro brand.

Solo per fare un esempio: su Youtube esistono decine di canali che fanno riassunti di Serie TV o Anime (cartoni animati giapponesi) ma, se in tanti si concentrano nel riassumere effettivamente tutta la trama in pochi minuti, altri come Barbascura X commentano un’intera puntata con battute umoristiche e sketch divertenti.

2 – Il mercato

Abbiamo capito chi siamo e come personalizzarci, ma ora è venuto il momento di analizzare il mercato, ovvero l’ambiente nel quale andiamo a promuoverci.

Se stiamo fondando un blog letterario, allora ci concentreremo sull’analisi di altri blog letterari; se stiamo creando un canale youtube buttiamo un occhio ad altri canali che trattano il nostro stesso argomento; se invece vogliamo lanciare un’app, assicuriamoci che il posizionamento sia ottimo e facciamo un’analisi che comprenda altre app simili.

Per distinguersi dai concorrenti e proporre qualcosa di nuovo, bisogna in primo luogo conoscerli!

3 – Il prodotto

Siamo al fulcro della questione. Se abbiamo analizzato bene il primo punto, avremo capito come presentarci al pubblico, su quali caratteristiche di noi stessi dobbiamo puntare e abbiamo ben in mente l’obbiettivo al quale vogliamo arrivare.

Facciamo le cose con stile e se nel nostro prodotto non ci stiamo mettendo la faccia (come in un blog), allora preoccupiamoci di sistemare l’interfaccia grafica affinché sia accattivante e navigabile anche dall’utente più inesperto. E si, deve essere navigabile anche da mobile… soprattutto da mobile.

Se invece siamo protagonisti indiscussi del nostro brand, allora il dress code diventa molto importante. Se ad esempio siamo youtuber o streamer di Twitch, non è molto appropriato riprendersi in mutande.

4 – Fare personal branding con il denaro

Gran parte dei progetti richiede un investimento iniziale. Anzi, a dirla tutta sono rari i casi in cui si può letteralmente iniziare senza un soldo, quindi mettiamo in conto il denaro che vogliamo investire su di noi per fare personal branding.

Che sia un microfono professionale per fare i cantanti su youtube, il dominio e l’hosting per un blog, oppure i costi per il lancio di una start-up… un investimento iniziale di denaro è necessario, perché come dice il detto “per fare soldi, servono i soldi“.

E una volta partiti non dimentichiamoci della promozione. Campagne pubblicitarie su Google o sui social sono gli strumenti più efficaci attualmente, ma in base al mercato dove operiamo potrebbero non essere abbastanza e dovremo organizzarci per adoperare ogni strumento possibile (nei limiti del nostro budget) per la promozione.

5 – Analisi dei risultati

Ogni punto di arrivo è un nuovo punto di partenza. Stabiliamo un dato periodo ed analizziamo tutti i dati che abbiamo raccolto per cercare di capire se stiamo lavorando bene. Ogni piattaforma utilizza delle metriche particolari molto affidabili, quindi sfruttiamole per capire in che direzione lavorare.

Non si smette mai di migliorarsi e converrebbe porsi degli obbiettivi da raggiungere entro un dato lasso di tempo. Se riusciamo a raggiungerli, allora stiamo lavorando bene e possiamo continuare così… se invece non li abbiamo raggiunti dovremo rivedere il nostro prodotto, la sua presentazione o la sua promozione. Qualcosa non ha funzionato.

Fare personal branding significa anche innovarsi e anche se stiamo procedendo alla grande con ciò che abbiamo adesso, non culliamoci sugli allori: introduciamo qualche novità, innoviamoci per migliorarci e avere risultati sempre più grandi.

Se ad esempio abbiamo lanciato un nuovo gioco di corse automobilistiche per smartphone, inserire una nuova modalità (come la personalizzazione dell’auto) può essere la chiave giusta per attirare un pubblico maggiore.

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