Profili social: 5 errori da non fare nei post!

Gestire la comunicazione dei profili social della nostra azienda può non essere così semplice come lo immaginiamo. Se non si è dei social media manager esperti si può incorrere in degli errori che anziché far risaltare le capacità comunicative dell’azienda, la possono mettere in cattiva luce. Ecco cinque errori da non fare assolutamente sui social!

1 – Post confusionari

Il primo errore che si tende a fare sui profili social quando si è alle prime armi, è quello di creare delle grafiche eccessivamente ricche, ottenendo quindi delle immagini piene di colori e testi che confondono l’utente.

Una grafica vivace e accattivante non è necessariamente piena di scritte e di colori messi alla rinfusa. La grafica migliore che possiamo creare per i nostri post originali è minimale, strutturata in modo che l’utente si focalizzi immediatamente sul contenuto.

I colori da scegliere sono quelli sociali, magari rimaneggiati in modo da ben combaciare con la tipologia stessa del post. Per quanto riguarda gli elementi grafici, ricordiamoci sempre che una grafica semplice e chiara risulta molto più coinvolgente rispetto ad una eccessivamente ricca di sollecitazioni visive.

2 – Post eccessivamente promozionali

Vendere, vendere, vendere. Questo è l’imperativo dell’imprenditore, ma sui profili social non funziona. Siamo ormai degli ad-block umani e i nostri occhi sono abituati a ignorare in automatico tutte le pubblicità o qualunque contenuto simile.

Questo non significa che non dobbiamo promuoverci sui social, anzi, la promozione è necessaria per far crescere il brand e avvicinare sempre più potenziali clienti. Ma come fare? I social network servono a raccontare l’azienda, a renderla umana e avvicinarla all’utente.

La tipologia di contenuti che pubblichiamo sui nostri profili social potrebbe seguire facilmente uno schema basato sulla pubblicazione di:

  • Contenuti originali creati ad hoc.
  • Condivisione di materiale creato da terzi (con fonti accreditate).
  • Contenuti umanizzanti (ad esempio con foto o video del lavoro in azienda)

3 – Contenuti negativi

Ogni imprenditore lavora per fare in modo che la propria azienda sia sempre vista di buon occhio dai clienti e dall’utenza in generale. Ma tutto il lavoro fatto sui profili social e non, può andare completamente perso per un semplice errore o per un atto impulsivo.

Ricevere critiche (costruttive o distruttive), contestazioni e denigrazioni è parte della comunicazione. Rispondere a una recensione negativa con ira o rabbia non farà altro che mettere in cattiva luce l’azienda e tutta la sua comunicazione, così come rispondere acidamente a una critica che ci è stata mossa in un commento.

Ricordiamoci di rimanere sempre calmi e gentili. Se siamo presi dall’ira momentanea per qualcosa che ci hanno contestato, prendiamoci il tempo per sbollire la rabbia e tornare a rispondere a quel contenuto con tutta la pacatezza di cui siamo capaci. Non lasciamo quel contenuto “non moderato”, perché nel linguaggio comune “chi tace, acconsente” e non rispondere a un commento negativo, non farà altro che dare l’impressione all’utenza che non siamo in grado di controbattere.

4 – Incoerenza e viralità

Cavalcare la moda del momento, producendo contenuti originali a tema, è sicuramente un buon modo per spiccare dalla massa e rendersi noti alla potenziale utenza che potrebbe essere interessata ai nostri altri contenuti.

Stiamo però attenti a non creare contenuti incoerenti con il nostro brand, che per quanto possano essere virali, tendono a danneggiare l’immagine che ci siamo costruiti sui profili social.

Usiamo sempre lo stesso “tone of voice” e scegliamo accuratamente le mode che vogliamo inseguire, assicurandoci che i contenuti prodotti siano coerenti soprattutto con il nostro brand e la nostra immagine.

5 – Occhio alla grammatica sui profili social!

Saper gestire la propria lingua madre è essenziale per costruire e mantenere un’immagine professionale della propria azienda.

Prestiamo particolare attenzione all’uso corretto della grammatica e limitiamo le espressioni gergali quanto più possibile. Anche se un refuso può capitare a chiunque, alle volte basta un semplice errore di battitura per essere al centro di una gogna mediatica.

Anche un concetto espresso male, che può dare adito a fraintendimenti, può trasformarsi in uno strafalcione. Lo sanno bene i colossi di ogni settore, che alle volte sono costretti a pubblicare delle scuse ufficiali, magari per una campagna marketing che ha offeso involontariamente una determinata categoria.

Marco MaioranoProfili social: 5 errori da non fare nei post!

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